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mercoledì 17 aprile 2013

Cinghiale in umido

Cinghiale in umido alla maniera di Cristina 

Ho due amiche fantastiche che cucinano in maniera altrettanto fantastica, e preparano il cinghiale in umido da leccarsi i baffi.
Sono due ricette diverse, e modi di cottura diversi.
Stefania ha la pentola a pressione. Io no, e ho anche paura. Quindi ho provato la ricetta di Cristina.
Il risultato? Un capolavoro!! 

Anche per questa ricetta, ingredienti principali sono il tempo a disposizione... e passione. Per la cucina, ma non solo! ;-)

La preparazione del cinghiale in umido inizia la sera precedente.
Il cinghiale deve riposare la notte in una marinata.
Prendiamo quindi una bella ciotola, poniamo i pezzi di cinghiale (io l'ho comprato surgelato) e aggiungiamo una bella cipolla a fette, carota, sedano, rosmarino, salvia, bacche di ginepro, pepe in grani, alloro, chiodi di garofano e una bottiglia di vino, ma di vino buono! Non di quello nei cartoni... per intenderci. Io ho usato un rosso di Montalcino.
Bene, si copre tutto con la pellicola e si mette in frigo.



La mattina successiva si tolgono i pezzi dalla marinata e si filtra il vino togliendo le verdure.
Si prepara un classico battuto di odori (aglio, cipolla, carota, sedano, rosmarino, salvia). Io ci ho messo anche i chiodi di garofano e le bacche di ginepro. Ho tritato tutto.
Ho preso una bella teglia con il fondo alto, ho aggiungo olio, il battuto e i pezzi di cinghiale.
Ho messo sul fuoco e ho lasciato che la carne rilasciasse la sua acqua.
Dopo di che ho aggiunto del brodo vegetale, e ho lasciato cuocere a fuoco basso per un ora minimo.
Quando ho visto che il brodo si era ristretto ho aggiunto tutto il vino della marinata.
Ho tenuto il tutto sul fuoco almeno per altre due ore.
Il cinghiale è pronto quando è tenerissimo, e per essere tenero deve stare ore e ore sul fuoco.
Per ultimo ho aggiunto del concentrato di pomodoro sciolto in poca acqua, e le olive nere toscane, e ho continuato la cottura ancora per un'altra mezzora, minimo.
Ho aggiustato di sale... e me lo sono goduto in ottima compagnia, il tutto accompagnato da un buon vino. Per l'occasione ho scelto l'Amarone. 






domenica 7 aprile 2013

Tortino di porri e verza, con crema di brie


Tortino di porri e verza, con cappellino di crema di brie




Facilissimo e goduriosissimo!
Per tre persone, ho preso due porri e mezzo cavolo verza, e li ho fatti appassire in un pò di olio.
Durante la cottura ho aggiunto pochissima acqua.
Li ho lasciati intiepidire, e li ho frullati con il mixer a immersione.
Ho aggiunto un uovo, parmigiano a volontà, e un pò di gorgonzola che mi era rimasto in frigo, e ho regolato di sale.
Ho unto gli stampini con il burro, e ho spolverato con il pangrattato.
Ho aggiunto il composto e infornato a 180° per una mezz'ora.
Una volta pronti li ho lasciati un attimo a temperatura ambiente.
Li ho capovolti e ho aggiunto un pò di crema di brie, comprata già fatta al supermercato.
In alternativa si può fare una crema di parmigiano, o qualsiasi altro formaggio, magari avanzato, sciolto  in un pò di latte o panna.

Et volià!