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giovedì 19 febbraio 2015

Biscotti alla crusca d'avena e fichi secchi a basso indice glicemico

Ecco dei biscotti un po' brutti a vedersi, ma buoni, per una colazione a basso indice glicemico.
Per prepararli: 250 gr di crusca di avena, quattro o cinque fichi secchi tritati, due cucchiai di sciroppo di agave (o stevia), due cucchiai d'olio, due uova.
Impastare tutti gli ingredienti, fare delle palline e posarle sulla teglia del forno con apposita carta.
Infornare per 20 minuti a 180°


martedì 10 febbraio 2015

Polpettine di pollo in fiocchi di avena a basso IG

Una ricettina semplice semplice, con indice glicemico basso.

Ieri sera l'idea di fare le fettine di pollo sulla griglia m'intristiva un pochino,
allora le ho tritate insieme ad uno spicchio d'aglio e ad avanzi di frigorifero
(due fettine di mortadella e un po' di pancetta avanzata).
Ho aggiunto sale, pepe, un misto di erbette aromatiche, un uovo e del formaggio grattugiato.
Ho fatto delle polpettine che ho passato nella farina di crusca d'avena, 
e poi ancora nei fiocchi d'avena.
Ho passato sopra un filo di olio e.v.o.
Le ho messe in forno a 180° per una ventina di minuti.

Tutti gli ingredienti usati hanno basso indice glicemico, quindi è una ricetta adatta a chi per esigenze particolari (diabete, sindrome metabolica ecc..) deve fare attenzione all'alimentazione, senza però rinunciare al gusto!!
Il risultato?
Buone e apprezzate!!
Le ho accompagnate con una salsina a base di yogurt magro, al quale ho aggiunto succo di limone, sale, peperoncino e spezie indiane.





venerdì 14 marzo 2014

Coniglio alla pisana
altrimenti detto
Conigliolo alla pisana



Oggi una ricetta della 'mi bella Pisa, 'e mi garberebbe scrivella in verna'olo pisano, 'uesta lingua di noiartri, ma 'un mi riesce tanto, anzi... 'un mi riesce punto!  Un po' perché gogle mi 'orregge tutto 'uello che scrivo e poi perché, devo esse sincera, il verna'olo è una 'osa seria!! 


Per questa ricetta si fa un bel battuto con scalogne, carata, sedano, prezzemolo, salvia e rosmarino e si soffrigge in olio extra vergine di oliva. Si aggiunge della ciccia secca o vero la pancetta, e si continua a cuocere un po'. Quando il soffritto è pronto, e la pancetta croccante, si aggiungono i pezzi di coniglio e si lasciano rosolare bene.
Si innaffia con un bel bicchiere di vino bianco, si lascia evaporare e si aggiunge la polpa di pomodoro, sale e pepe.
Si lascia cuocere il coniglio per circa un'ora, e dieci minuti prima della fine si aggiungono le olive nere toscane.



mercoledì 12 marzo 2014

Krapfen Mignon alla marmellata di lamponi


Oggi ospito con molto piacere una ricetta della mia carissima amica Stefania e così, finalmente, anche il mio "blogghettino" avrà una ricetta dolce!
Stefania ha ideato e pensato questa ricetta per l'iniziativa dell'8 marzo "Un lampone nel cuore".
Ecco qua dosi e realizzazione:

Lievito di bira 1
Farina 200 gr
Burro 30 gr
Latte 35 gr
Zucchero 50 gr
Scorza grattugiata di limone q.b.
Un pizzico di sale
Un cucchiaio di liquore, se piace

Sciogliere il lievito di birra in due cucchiai di acqua tiepida e amalgamare con tutti gli altri ingredienti.
Lasciare lievitare per 2 ore.
Formare delle piccole palline e friggerle.
Spolverizzare di zucchero e guarnire con marmellata o cacao.

La stessa ricetta, con le stesse dosi, si può preparare anche con farina senza glutine.
In questo caso si metterà a lievitare l'impasto in forno preriscaldato a 60°.



sabato 8 marzo 2014

Un lampone nel cuore


Ho aderito con semplicità a questa iniziativa di solidarietà, e mi è piaciuta molto la scelta del giorno, questo, l'8 marzo. Immagino tante donne oggi che pubblicando le loro ricette a base di lamponi, penseranno ad altrettante donne meno fortunate di loro.
 Ecco, così l'8 marzo per me acquista un senso.
Non il senso dei festeggiamenti idioti, ma il senso che veramente ha.

Poi, dopo aver visto le foto pubblicate sulla pagina FB dedicata, avevo quasi pensato di non partecipare.
Mi era sembrata una gara a chi fa il piatto più elaborato, e la foto più bella.
Ma ci ho pensato, ed ho trovato la "mia" soluzione.
Non partecipo alla gara tipo Master Chef su FB, dove non pubblicherò la mia ricettina semplice semplice, con tanto di foto abbastanza penosa... 
La pubblicherò qui e sul mio profilo FB.
Perché voglio comunque esserci.

Ecco il testo comune dell'iniziativa, e di seguito la pagina dove si possono avere più notizie:


Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a "unlampionenelcuore" intendono far conoscere il progetto "lamponi di pace" della Cooperativa Agricola Insieme (www.coop-insieme.com), nata nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica, nel quale le truppe di Radko Miadic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi.
Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell'antica coltura dei lamponi e sull'organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull'aiuto reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti.
www.coop-insieme.com

Ed ecco la mia ricetta

Filetto di maiale su letto di cipolle con salsa ai lamponi



Per prima cosa ho preso quattro belle cipolle dorate, le ho tagliate a fette non troppo fini, e le ho fatte imbiondire a fuoco molto lento in un po' di olio extra vergine di oliva. Quando sono diventate quasi trasparenti, ho salato e ho aggiunto una bottiglia piccola di birra scura, ho alzato un po' la fiamma e ho lasciato che la birra ritirasse del tutto.
Per la crema ai lamponi ho tritato quattro scalogni e li ho fatti appassire nell'olio. Ho aggiunto due cucchiai di aceto balsamico che ho fatto evaporare. Non avendo trovato lamponi freschi ho usato una marmellata di lamponi che ho aggiunto agli scalogni. Ho salato, aggiunto il succo di mezzo limone, e lasciato cuocere ancora per qualche minuto.
A parte ho rosolato il filetto in olio, aglio, salvia e rosmarino. Ho bagnato con del vino bianco e una volta evaporato ho coperto, abbassato la fiamma, e portato il filetto a cottura.
Ho steso le cipolle sul piatto di portata, ho adagiato sopra le fette di filetto, e aggiunto la crema di lamponi.

Il risultato? Direi abbastanza soddisfatta!
 Il gusto amarognolo delle cipolle cotte nella birra scura, quindi amara, si sposava perfettamente con il dolciastro della cremina.

Buon appetito!



lunedì 13 maggio 2013

Alici baciami baciami e zuppa di alici

Ho comprato un chilo di alici fresche, già pulite, e, seguendo il consiglio del mio amico Riccardo, buongustaio ed evidentemente esperto di cucina, ho cucinato questi due piatti.

Al primo ho messo nome "Alici baciami baciami" 


Ho preso circa 700 gr delle alici già pulite.
Ho preparato un emulsione con uguale quantità di succo di limone, vino bianco e aceto di vino bianco.
Ho tagliato a fettine sottili le cipolline novelle.
Ho fatto degli strati di alici e cipolline, e un pizzico di sale, e condito tutto con l'emulsione.
Ho coperto con pellicola trasparente e messo in frigo.
Andrebbero mangiate quasi subito, ma io le ho preparate il pomeriggio, e mangiate la sera, quindi al momento di servire ho scolato le alici dall'emulsione e condito con un filo di olio.
Goduriose!!

L'altra ricetta consigliata da Riccardo è la Zuppa di alici


Ho fatto il classico battutino con carota, sedano, cipolla, aglio, prezzemolo, peperoncino e... ingrediente magico... qualche seme di finocchio.
Ho fatto soffriggere in olio extra vergine di oliva, e aggiunto pomodori pelati. Ho fatto cuocere un po' e poi ho innaffiato con un bel bicchiere di vino bianco, dopo aver regolato di sale.
Ho fatto cuocere un quarto d'ora circa, poi ho aggiunto le alici e lasciato cuocere ancora per dieci minuti stando attenta che non si asciugasse troppo.
Nel frattempo ho abbrustolito delle fette di pane toscano, e una volta tolte dal forno le ho strofinate con uno spicchio di aglio.
Ho messo una fetta di pane in fondo alla terrina di coccio, ho versato sopra la zuppa, messo in bella mostra l'altra fetta di pane e un filo di olio sopra.

Piatto molto ricco e saporito, o come mi diceva Riccardo "molto massiccio"!

Il vino? Rosso! Io ho scelto un Rosso di Montalcino.





mercoledì 17 aprile 2013

Cinghiale in umido

Cinghiale in umido alla maniera di Cristina 

Ho due amiche fantastiche che cucinano in maniera altrettanto fantastica, e preparano il cinghiale in umido da leccarsi i baffi.
Sono due ricette diverse, e modi di cottura diversi.
Stefania ha la pentola a pressione. Io no, e ho anche paura. Quindi ho provato la ricetta di Cristina.
Il risultato? Un capolavoro!! 

Anche per questa ricetta, ingredienti principali sono il tempo a disposizione... e passione. Per la cucina, ma non solo! ;-)

La preparazione del cinghiale in umido inizia la sera precedente.
Il cinghiale deve riposare la notte in una marinata.
Prendiamo quindi una bella ciotola, poniamo i pezzi di cinghiale (io l'ho comprato surgelato) e aggiungiamo una bella cipolla a fette, carota, sedano, rosmarino, salvia, bacche di ginepro, pepe in grani, alloro, chiodi di garofano e una bottiglia di vino, ma di vino buono! Non di quello nei cartoni... per intenderci. Io ho usato un rosso di Montalcino.
Bene, si copre tutto con la pellicola e si mette in frigo.



La mattina successiva si tolgono i pezzi dalla marinata e si filtra il vino togliendo le verdure.
Si prepara un classico battuto di odori (aglio, cipolla, carota, sedano, rosmarino, salvia). Io ci ho messo anche i chiodi di garofano e le bacche di ginepro. Ho tritato tutto.
Ho preso una bella teglia con il fondo alto, ho aggiungo olio, il battuto e i pezzi di cinghiale.
Ho messo sul fuoco e ho lasciato che la carne rilasciasse la sua acqua.
Dopo di che ho aggiunto del brodo vegetale, e ho lasciato cuocere a fuoco basso per un ora minimo.
Quando ho visto che il brodo si era ristretto ho aggiunto tutto il vino della marinata.
Ho tenuto il tutto sul fuoco almeno per altre due ore.
Il cinghiale è pronto quando è tenerissimo, e per essere tenero deve stare ore e ore sul fuoco.
Per ultimo ho aggiunto del concentrato di pomodoro sciolto in poca acqua, e le olive nere toscane, e ho continuato la cottura ancora per un'altra mezzora, minimo.
Ho aggiustato di sale... e me lo sono goduto in ottima compagnia, il tutto accompagnato da un buon vino. Per l'occasione ho scelto l'Amarone.